In questo articolo le vostre storie raccontate attraverso i miei prodotti. Ecco a voi la storia di gatto Silvestro di mamma Lamù e del loro ritratto .
0 Comments
L' ISPIRAZIONEC'era una volta Beatrix Potter, una bravissima illustratrice londinese, creatrice del personaggio Peter Rabbit. Ehi, ehi, ehi, FERMI TUTTI! So già che nella vostra testa sta passando un enorme "E QUINDI?" luminoso. Cosa c'azzecca lei con le mie scatole porta dentini? Beatrix Potter è stata la prima a disegnare animali antropomorfi per creare piccole favole educative per bambini. Per la prima volta i bambini riescono a immedesimarsi nelle storie attraverso questi animaletti vestiti di tutto punto e dagli atteggiamenti umani.
COME SONO FATTE?Ogni scatolina al suo interno ha una scheda magnetica riscrivibile dove indicare con una belle "X" i dentini andati persi e...collezionarli tutti! PS: Utile anche per i genitori così non si dimenticano a che punto siamo. La card può essere cancellata e riscritta in caso di errore o...per lasciare spazio al turno del fratellino o sorellina. La card, essendo magnetica, può essere attaccata al frigo e conservata, sostituita, raddoppiata insomma nulla è lasciato al caso! Nella box per i dentini, ovviamente, c'è ampio spazio per la cosa più importante: SOLDINI o CARAMELLE! CURIOSITà: FATINA DEI DENTINI O TOPOLINO DEI DENTINI? LA LEGGENDALa Fatina dei denti è una storia che fa parte del folklore e che parte dagli Stati Uniti in epoca relativamente recente ovvero gli inizi del 1900. Pare però che questa leggenda naturalizzata americana sia stata ispirata dalla tradizione inglese.
La leggenda narra che i denti da latte caduti venivano seppelliti e al sesto dente perso i bambini trovassero l'indomani un regalo sotto il cuscino. Il Topolino dei denti invece ha origine in spagna dall' opera di Padre Luis Colpa che nel 1894 racconta le gesta del topo Perez, abitante del palazzo reale, che portava doni al Re in cambio dei dentini. E tu, di che partito sei? Fatina o Topino? In questo articolo le vostre storie raccontate attraverso i miei prodotti. |
STINCO E LA BOTTEGA DI MURANOHo avuto l' onore di conoscere Stinco di Santo, detto Stinco, solo in foto...ma appena mi capiterà l'occasione andrò a conoscerlo di persona. Stinco è un undicenne che vive nella magica Murano assieme ai suoi umani Chiara e Omar. La sua vita è molto movimentata: colazione, sguardo al mare, pisolino, seconda colazione, pisolino e così via. Sì, diciamo che Stinco è leggermente sovrappeso ma non dovete pensare male la sua è fame da stress infatti ogni giorno scende in bottega a controllare il suo umano che forgia meravigliosi pezzi unici in vetro, da un'occhiatina alle scatole, ci entra, le allarga un po' perché ogni meraviglia possa partire comodamente da lì. Ed è così che la spilla che ho realizzato e lo ritrae mentre prende seriamente il suo lavoro parte dalla mia piccola bottega di campagna per arrivare nella bottega su un'isola. Quanta meraviglia c'è in tutto questo? In foto: - Spilla personalizzata e mie mani sporche di colore. - Stinco affaccendato nella supervisione di @artglassbeads |
- Spilla personalizzata e mie mani sporche di colore.
- Stinco affaccendato nella supervisione di @artglassbeads (foto di artglassbeads)
Desideri anche tu uno dei prodotti raccontati, scrivimi sarò felice di relizzarlo personalizzato anche per te
Si chiama LIVE SHOW (devo dire che sul nome ci sto ancora lavorando ). Si tratta di un ciclo di dirette social in cui farò i ritratti ai vostri animali domestici "dal vivo" che nel 2021 in piena pandemia vuol dire guardandovi attraverso lo schermo. Quindi anche tu e il tuo animale potete partecipare e diventare i protagonisti dello show e allo stesso tempo farvi fare un bel ritratto "da asporto". Ma andiamo con ordine: come nasce questa iniziativa e perchè? ma soprattutto come partecipare |
PERCHè NASCE LIVE SHOW?
Ebbene sì scopro, grazie alla pandemia, che anch'io in fondo ho un pò di socialità e che mi mancano gli eventi dal vivo.
Li ho sempre odiati gli eventi perché, da espositore, le ore passano lentissime e interminabili e per me che non riesco a stare senza fare nulla è un incubo.
Quindi già da subito ho cominciato a portarmi qualcosa da fare, prima un foglio con una penna, poi dei colori, poi un banco di lavoro, poi un'intera struttura in cui realizzare e vendere ritratti al momento.
In pratica avevo allestito inconsapevolmente un vero e proprio show che mi manca tantissimo.
Ho pensato e ripensato a come poter ricreare quell' atmosfera anche durante questa pandemia 2.0 che ci tiene lontani...ed ecco che nasce LIVE SHOW.
COME FUNZIONA LIVE SHOW
Live show è quindi una diretta di 20 minuti a doppio schermo tra me e voi (tu e il tuo animale) . Da una parte le mie mani su una tavoletta grafica faranno apparire pian piano un ritratto dall' altra parte voi, belli come il sole, che ci raccontate chi siete e come vi siete conosciuti. Sarà bellissimo conoscere la vostra storia, sarà un pò come incontrarci di persona. Alla fine della diretta avrete la possibilità di trasformare il ritratto realizzato in un set di stickers adesivi che potrete ricevere direttamente a casa. | TRASFORMARE UN'IDEA IN BENEFICIENZAHo deciso di trasformare questa idea in un' iniziativa benefica; è stato un anno molto duro per le attività come la mia ma è stato ancora più duro per le associazioni che si occupano di animali. Per avere gli stickers vi chiedo quindi una piccola offerta libera che andrà a una di queste due associazioni Australian Sheperd Rescue Italia e Quattro Gatti Aps Pro Pet Theraphy che hanno bisogno del nostro supporto! |
QUANDO E DOVE SI SVOLGE IL LIVE SHOWOgni giovedì sera alle h.21:00 sul mio profilo instagram . La partecipazione è completamente gratuita, chi desiderasse gli stickers ( non obbligatori ) riceverà un link per poter fare una donazione. Per partecipare è indispensabile prenotarsi via mail a piccinin.ilaria@gmail.com indicando il giorno e l' orario (21:00 o 21:30) VI ASPETTO NUMEROSI! CHE ASPETTI A PARTECIPARE? |
VUOI RIVEDERE LE PUNTATE PRECEDENTI? ECCOLE!
Tutte le puntate restano registrate sulla mia IGTV in foto Margot che dopo un primo momento di curiosità comincia ad avere i primi segni di abbiocco post cena |
- Elena Angeli, psicologa dei gatti e Sissi ( la gatta che ti disprezza ) ci parlano di come si sono conosciute e dell' importanza di adottare un gatto anziano
- Valeria e la rilassatissima Margot ci raccontano di loro, dei carlini e di come rilassarsi in ogni occasione
- Rossana e il giovane Artù ci parlano della loro storia e ci danno qualche informazione utile per l' adozione di un cane di razza Border Collie
- Marianna Zampieri, la catphotographer italiana e Arthur ci raccontano di loro, del loro lavoro e ci danno un esempio di cosa succede se dai da mangiare a un gatto 5 minuti dopo il suo abituale orario.
- Rachele Totaro, dog photographer e Skid ci insegnano l' importanza di adottare i "cani speciali"
- Alessia e Iron, ci raccontano la loro storia e cosa sono gli stalli.
- Elena e Jacky dall'alta montagna al mare, due Friulane trasferite in veneto.
- Cristina e Shonny, parlano di agility e border collie.
- Carlotta e Poldo ci portano in viaggio a Pisa.
Tony Wolf è uno dei miei illustratori preferiti anche se ho cominciato ad apprezzarlo da poco perchè, come molti giovincelli, fino ad una certa età ho considerato il suo stile troppo classico. Mi è capitata per caso l’opportunità di vedere la mostra a lui dedicata a Cividale del Friuli, in provincia di Udine l’anno scorso. Amo vedere le mostre di illustrazione , soprattutto dove non ci sono stampe ma originali perché si impara veramente molto con gli occhi e con l’attenzione ai giusti dettagli. Ah, la mostra era inaspettatamente gratuita ma la qualità e la quantità di opere unita a una bellissima esposizione sarebbe valsa qualunque prezzo! Questo è il mio breve tour per voi! |
CHI ERA TONY WOLF?
Un nome che si ricorda facilmente e soprattutto un illustratore di una bravura eccelsa, questo Tony, questo illustratore americano?...o inglese?
E invece il buon Tony Wolf ci ha gabbati tutti da sempre perchè è italianissimo (ora potete sfoggiare tutto il vostro orgoglio italiano come ho fatto io quando l' ho scoperto).
Tony Wolf all' anagrafe Antonio Lupatelli è nato a Busseto (PR) nel 1930.
Scomparso di recente (nel 2018) è uno degli illustratori italiano con il maggior numero di opere edite in Italia e all' estero.
Ha continuato a produrre fino all'ultimo lasciando il passo al figlio Matt Wolf (Matteo Lupatelli) che ha uno stile pressochè identico a quello del padre.
LET'S GO! IL TOUR COMINCIA! Tra i tanti personaggi disegnati da Tony Wolf, i piu' famosi e inconfondibili sono: PINGU. Per questo personaggio c'è da fare una doverosa premessa. Pingu non è stato creato da Tony Wolf ma è stato "solamente" rappresentato nella versione editoriale italiana per Dami Editore. Il personaggio, infatti, è nato per una produzione in clay motion (fotogrammi montati usando personaggi realizzati in plastilina) di origine Svizzera. PANDI. Nato negli anni 80, quando Tony Wolf decise di mettersi alla prova cambiando un po' il suo tratto ed abbandonando i colori per creare un personaggio nuovo in bianco e nero. Pensato per il mercato orientale, Tony Wolf per l' occasione decise di cambiare anche il suo pseudonimo in un più nipponico Oda Taro. Nome che prese sfogliando un elenco telefonico giapponese. |
LA TECNICA E I DETTAGLI
***NDR: avete presente quando andate al museo, vi avvicinate all' opera e suona la sirena con tanto di luci strobo che vi indicano come foste degli squilibrati? Sì, ecco, quella, qui non c'era.
PS: Me l' ha raccontato un amico...non che a me sia mai successo, eh!...o forse sì, una volta, per sbaglio.
Premetto che le opere sono tutte originali e non sono molto grandi, al massimo un formato A3 circa (29,7 x 42 cm) e questo rende ogni dettaglio molto più interessante perchè si tratta di lavorare su vere e proprie miniature.
Praticamente ha realizzato le tavole poco più grandi delle dimensioni con le quali sono andate in stampa, cosa molto rara e che da ottimi risultati sulle riproduzioni solo se gli originali sono di grandissima qualità...come in questo caso.
Il particolare che dovete osservare è quella macchina sul muro vicino alla cornice.
Questo effetto era dato picchiettando del gesso liquido sul foglio che, seccondosi, creava dei grumi; passando poi il pastello a cera bianco su queste "montagnole" di gesso si creava un effetto impermeabile casuale dove l' acquerello poi non attaccava creando questi magnifici effetti.
Sì sono un pò fissata ma il mio motto è: SONO I DETTAGLI A FARE LA DIFFERENZA, SEMPRE!
DUE TECNICHE DA VECCHIA VOLPE, ANZI LUPO
ED UNA NOVITA'...ALMENO PER ME
1000 RUOTE Chi ha fatto un liceo artistico come me o una scuola di arte o di grafica in tempi non sospetti (ovvero quando vedevi il pc una volta al mese e dovevi dividertelo con 24 compagni di classe) sa che le correzioni, modifiche o le aggiunte si facevano proprio così attaccando un "tacon" con lo scotch trasparente o la colla. Poi una volta scansionato o fotografato nessuno si accorgeva dell' aggiunta. OLIVE NEL PAN DI SPAGNA Un altro classicone che invito sempre i miei corsisiti ad adoperare. Il collage!!! Io lo uso spesso quando non so disegnare qualcosa (il mio cruccio sono i palloni da calcio, proprio non riesco a farli) semplicemente lo prendo da una rivista, lo ritaglio, lo incollo nella tavola e lo integro un po' con i colori. Scansionato o fotografato poi non si noterà che quella è un' immagine incollata. IL CARTONCINO DI FONDO Questa per me è stata una scoperta! Avete notato qui di fianco come ha sfruttato il colore del cartoncino (verde) per creare un livello di fogliame. Il risultato è bellissimo!!! E siamo arrivati alla fine di questa mostra che si conclude con un omaggio in salsa Trudi di una celebre illustrazione di Tony Wolf. La mostra è stata itinerante per un pò e, se avete occasione, andate assolutamente a vederla perchè merita tutto il vostro tempo |
INTERVISTA A TONY WOLF
IL MIO TESSSORO

Ecco questo è il mio tesoretto targato Tony Wolf:
IL LIBRO DI GIACOMINO E IL FAGIOLO. Anno 1966. Una super chicca di quando Tony Wolf si firmava L'alpino.
STORIE DEL BOSCO DI GNOMI DI GIGANTI DI FATE DI FOLLETTI E DI DRAGHI. Anno 1985.
Mentre gli altri libri che vedete sono degli anni novanta e duemila.
ALLA PROSSIMA!
Ma era doveroso annunciare questa novità con un post con i contro fiocchi!
Andiamo subito al sodo ma poi approfondiamo (che mi sembra già un’idea, probabilmente in questo momento gli esperti di marketing stanno avendo un infarto!) :
L’OSPEDALE ITINERANTE DI PUPAZZI E DEI GIOCHI ROTTI RIAPRE!!!
PERCHÉ L’OSPEDALE DEI GIOCATTOLI AVEVA MOMENTANEAMENTE CHIUSO?.
Siccome l’ ospedale dei pupazzi e dei giochi rotti era un servizio gratuito/offerta libera ho pensato che il tempo che impegnavo per aggiustare i prodotti avrei potuto impiegarlo per mettere delle basi serie alla mia attività, così a malincuore ho dovuto chiuderlo in un cassetto ma si sa che i cassetti non vanno mai chiusi a chiave e possibilmente vanno lasciati sempre socchiusi, perché un giorno si potrebbero riaprire (ndr: consiglio maleducato)
MA COME NELLA VITA PIÙ ALLONTANI UNA COSA È PIÙ QUESTA CERCA DI VENIRE DA TE E INEVITABILMENTE, A QUEL PUNTO, TI ACCORGI CHE NON PUOI PIÙ IGNORARLA
COME È NATO IL PROGETTO DELL’ OSPEDALE DEI PUPAZZI E DEI GIOCHI ROTTI?
Quindi l’unica cosa che ho potuto fare è stata quella di portarlo in discarica. Era la prima volta che entravo in discarica in vita mia e a parte lo stupore iniziale per tutto quel ben di Dio ( sì, adoro le cose vecchie, adoro scovarle in giro nei buchi più nascosti del mondo ) quella specie di mega wunderkammer di aggeggi dimenticati in pochi secondi mi ha fatto venire una tristezza al cuore quando, buttando il mio occhio clinico in giro, scorgo due container di pupazzi in ottimo stato o con qualche piccolo rattoppo da fare. So che il “container” non è un unità di misura riconosciuta ma vi assicuro che è veramente una cosa enorme. Nel 2014, quando andai a convivere, volevo tanto avere l’ armadio di mia nonna da portare nella casa nuova. Ovviamente mia nonna mi aveva detto di sì e di andarlo a prendere quando volevo...la cosa che non mi aveva detto è che l’aveva lasciato fuori alla pioggia (mortacci!!!). Era un mobile di poco valore economico e pessima fattura, ma aveva una cosa in più rispetto a tutti gli altri armadi del mondo UN VALORE AFFETTIVO ENORME, UN RICORDO D’INFANZIA SENZA PARI. Decisi così di provare a sistemarlo ma l’unica cosa che sono riuscita a salvare è stata un anta con specchio che ora uso come specchiera all’ingresso, meglio di niente insomma. |
LA NOTTE INSONNE E IL MIO CONTRIBUTO
Provate a pensare a dove li troviamo? In edicola, al bar, al supermarket e in quasi tutte le attività commerciali.
Virtualmente poi li troviamo ovunque come ad esempio nei canali tv per ragazzi e bambini che si sono moltiplicati a dismisura ed in tempo zero un po’ come i Gremlins dopo mezzanotte.
La facile reperibilità fa in modo che sia più facilmente sostituibile un gioco rotto con uno nuovo e che i bambini si perdano un po’ il concetto del prendersi cura di qualcosa, dell’affettività e del rendere speciale un ricordo con conseguenze anche sulla loro emotività futura.
Sempre tenendo presente che è sempre bene nella vita viaggiare leggeri e legarsi a poche cose ma importanti.
PRIMA DI BUTTARE VIENE L’AGGIUSTARE
Quello che vorrei è diffondere la cultura del NO SPRECO o zero waste ma soprattutto la cultura dei ricordi.
Quindi qui in casa siamo due gatti, io che sono un ex tecnico industriale ora artigiana ed illustratrice con esperienza di cucito ed un’ elettricista ed all’epoca ho pensato che avessimo tutti i requisiti necessari per poter far nascere questo progetto...e così è stato
COSA FACCIAMO NELL’OSPEDALE ITINERANTE DEI PUPAZZI E DEI GIOCHI ROTTI?
Se sei interessato ad una riparazione o a tenere un corso nella tua scuola/associazione scrivimi a piccinin.ilaria@gmail.com sarò felice di raccontarti un po’ di cose!
NELLA SEZIONE DEL BLOG DEDICATA A QUESTO PROGETTO POTETE TROVARE:
- le vostre storie
- i reparti (eh sì le cose qui si fanno seriamente)
- il cerca/trova dove vengono messe in contatto le persone che stanno cercando il loro pupazzo/gioco smarrito con altri utenti che possono regalarlo o venderlo.
E per me è sempre stato così:
- Mentre guardo un film disegno, rammendo o faccio domande imbarazzanti
- Mentre cucino finisco di preparare i pacchi in spedizione, disegno o scrivo post del blog...tipo ora
- Mentre ero in ufficio parlavo al telefono, finivo i progetti cad e mentre aspettavo che si salvasse il file, sempre al telefono, rispondevo alle mail
E così anche ai mercatini, ai festival o alle fiere mi porto sempre da fare (a volte la noia tocca vette che solo un film tratto da un libro di Stephen King può dare) tanto che la frase più gettonata dei colleghi è “oh ma sei sempre che lavori, brava brava”...che poi quel “brava brava” non so mai se è veramente così o è più uno “sfigata, sfigata” ma teniamoci il dubbio!
Perciò quando vado a qualche evento porto sempre con me tutto il necessaire per dipingere e appena prendo il pennello in mano arriva una piccola folla di curiosi: bambini, anziani, colleghi e adulti che usavano i bambini per avvicinarsi a curiosare (tranquilli, faccio anche io così). Con questa mini folla davanti solitamente spiego le due regole fondamentali per la buona riuscita del disegno:
È cominciato così il mio live painting in giro per le varie città nelle quali ho partecipato come espositore. Tempo fa ho pensato “e perché non farlo diventare esso stesso (ho sempre sognato di dire queste sue parole) un evento dal vivo” e non più la protesi-inganna tempo di un mercatino? Allora ho chiamato Alice di Quattro Gatti APS che da man forte alle mie pazzie per chiederle se ospitava questa data zero. |
Amo il cat caffè di Alice perché:
|
La classifica con le domande più gettonate per il live portrait:
- Ho 4 alani e ma mio marito è uscito con la nostra Smart, come faccio a portarteli?
- Ma quanto ci vuole...io ho fretta!
- Ma il ritratto lo fai tipo come una fotografia?
- Me lo fai un po’ più...un po’ meno...un po’ spostato, ma non troppo eh!
- Ok tranquilla quindi noi possiamo fare un giretto intanto?
Questo è il mio racconto, ditemi la vostra ma ora vado mi si sta bruciando la torta salata in forno!
Alla prossima,
Ilaria
Per la mia nuova rubrica I DOLORI DEL GIOVANE CRAFTER vi presento LA MAMMA! Eh, già...è arrivato finalmente il party più atteso dell’anno...la festa della mamma!!! La mamma, quello strano essere che all’occorrenza tira fuori cinque coppie di braccia, duecento occhi, il super udito (un po’ come il commercialista ma la mamma non ti chiede soldi ) e tanto amore...sempre che tu non la faccia incazzare cosa di cui, si sa, i bambini sono campioni mondiali. Sulla mamma sono state scritte canzoni, poesie, serie tv, film e tutto l’immaginabile. Io, nel mio piccolo, le ho dedicato la storia di ARTIGIANATO MALEDUCATO, potete leggerla qui. Perché volente o nolente gli anni dell’infanzia sono quelli più caratterizzanti per la formazione di chiunque ma in particolare modo del giovane crafter; per questo di seguito ho fatto un elenco delle dieci caratteristiche principali della mamma viste e testate da me e messe in ordine sparso. |
FACCIAMO QUINDI UN BREVE RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLA MAMMA:
- Il richiamo: per attirare l’attenzione della mamma si sa dall’antichità dei tempi che è fondamentale ripetere il suo “nome” il più possibile e senza pause MAMMA MAMMA MAMMA MAMMA MAMMA MAMMA MAMMA ... e ripeterlo fino a che il soggetto non ha fatto cenno di aver capito le tue urgentissime priorità . In caso di attenzione non sufficiente ripetere all’infinito.
- Il super udito: perché anche se stava dormendo sa benissimo a che ora sei rientrata ieri sera e te lo farà capire con un solo sguardo il pomeriggio seguente (già perché quel giorno hai dormito fino all’una di pomeriggio perché “eri stanca” si legga “avevi bevuto come un alpino in congedo”).
- Il pollice verde: è incredibile come a te muoia anche la più grassa delle piante grasse mentre tua madre fa riprodurre orchidee rare e poi ti dice in scioltezza “ma no, io non ci faccio niente, le lascio lì...le bagno giusto ogni tanto”. Ma tipo ogni tanto quanto??? “Eh, quando vedi che hanno bisogno”...ecco appunto.
- Il preavviso e la minaccia delle minacce: metti in ordine la tua camera 3...2... sennò lo dico al papà.
- La regina dei fornelli: si sa che la cucina della mamma non la batte nessuno ed arrivi ad un certo punto della vita che vuoi provare a fare quelle prelibatezze. L’approccio comincia sempre così “buono mamma!” E la spiegazione comincia sempre così “ Ah, è semplicissima...fai così, metti questo e questo...dieci minuti in forno ed è fatto”. Poi provi a farla tu e..ti viene una ciofeca! Con il passare degli anni sono convinta che, l’ esemplare mamma, si tenga l’ingrediente segreto per sé.
- Il cecchino: la mamma conosce la parola wireless prima ancora che fosse coniata, se non fosse per la scarsa mira con le ciabatte (e quindi le poche prove) questa parola sarebbe stata nel gergo comune già dal 1700.
- L’indipendenza: quando giunge il tuo momento di andare e lasciare il tuo porto sicuro lo devi comunicare alla mamma, che sicuramente capirà la tua voglia di indipendenza! E invece no! Farfuglia cose a caso e rimanda al punto quattro “prima devi dirlo a tuo padre!” “Gliel’ho già detto...e non mi ha detto nulla!” ( eh sì la mia tecnica è quella di affrontare le rotture di balle più grandi per prima). Ed è li che capisce che ha passato tutta la vita a minacciarti con l’unica arma che nel momento del bisogno non ha detto nulla!
- La formazione: non c’è scuola che tenga...tutto quello che abbiamo imparato lo abbiamo lo abbiamo “rubato con gli occhi” alla mamma.
- Il bazar marocchino: non capita anche a voi di andare a trovare vostra madre e ritrovarvi catapultate in un bazar marocchino? Vi segue per la casa provando a “vendervi” di tutto!vuoi uova?pane?surgelati?pasta?accendini?ho giusto un paio di ciabatte nuove che non mi vanno bene, le vuoi? Non so se vi è mai capitato, a me sempre!
- Il lavoro: il lavoro è lo stupore di tua madre quando sei un lavoratore autonomo e le dici “vado a lavoro” e puntualmente ti risponde con gli occhi che brillano “hai trovato qualcosa?!” . Eh, niente, ormai ci rinuncio.
| Bene, siamo arrivati alla fine di questo primo post dopo un lunghissimo silenzio e il modo migliore di concluderlo è con gli auguri a tutte le mamme, come alla mia, alle nonne che fanno un po’ da mamme, alle future mamme e a quelle che per mille motivi non sono diventate mamme, a quelle che si prendono cura di qualcuno o qual cosa in maniera amorevole. AUGURI A TUTTE LE MAMMEQui nella foto un raro esemplare di maledumum |
COMUNICAZIONE DI SERVIZIOA causa dell' allerta meteo le spedizioni di questa settimana potranno subire dei ritardi. Spilla LE NUBI FRIULANE fotografata sopra il libro QUESTO LIBRO FA DI TUTTO di edizioni Minibombo | Qui, in #friuliveneziagiulia siamo in allerta meteo rossa da ieri sera. Dighe, laghi, fiumi e mare sono ingrossati, frane e smottamenti ce ne sono già stati. A vedere queste scene il cuore trema di paura ma gli occhi si riempiono di uno spettacolo indescrivibile e unico. La natura, ad un certo punto, ci fa capire che siamo ingombranti, imbarazzati, egoisti...che non ci basta costruire ma dobbiamo super costruire. Tagliare, deviare, traforare, chiudere, inquinare, controllare tutto ciò che ci circonda. Ed è in questi casi che penso che anche l’uomo più forte e crudele del mondo è una nullità di fronte alla potenza della natura che troppo spesso se ne sta buona e paziente a farsi bistrattare da questi umani che hanno il grande onore di viverci sopra. |
Eccolo qui il super gruppo che si è cimentato in questo corso di Acrilico su legno che ho tenuto da Sonia di Spazio Drops a Mejaniga di Cadoneghe (PD). Dieci donne (eh già, uomini non pervenuti purtroppo) che si sono messe in gioco attraverso una tecnica libera come un gatto: l’acrilico Spesso si pensa che l’arte sia sia un hobby da tempo perso. L’arte invece è un mestiere, che ho scelto consapevolmente, e che durante questi corsi mi fa capire sempre più il suo impatto psicologico e intimo sulle persone. |
La mattinata inizia sempre così...si parla un po’ di me ed un po’ di voi. Mi piace sapere chi ho davanti e cercare di capire di cosa le persone hanno, più o meno inconsciamente, bisogno. Si prosegue con la presentazione delle armi del mestiere , più o meno convenzionali, e poi faccio una prova della tecnica con un soggetto che nasce spontaneo al momento. Qui sotto potete vedere le opere che sono state realizzate al corso e le loro storie 😊 |
⬅️A sinistra abbiamo Federica, laureata all’ accademia che ha ritrovato lo spirito di sperimentazione che è fondamentale per l’arte. Il risultato è una tavola urbana piena di libertà. ➡️A destra Antonella che si è cimentata con acrilico, pluriball e lettering su un coperchio di una vecchia cassetta del vino. Il risultato è molto glamour e pink proprio come lei |
Un approccio un po’ timido (il blu) si è trasformato poi in una voglia di libertà sconfinata...la stessa vogliaespressa ad inizio corso e riportata inconsciamente sulla tavola Last but not least, la mia amica Luana di Lupa Ceramica che è venuta a fare il corso da me. Per un giorno ha abbandonato il suo amato colore blu per sperimentare acrilico e collage in versione multicolor! Il risultato è bellissimo direi, come tutte le tavole prodotte al corso! E così anche questa giornata di corso è finita ed io sono soddisfattissima...ho dato ed ho ricevuto moltissimo grazie a chi ha partecipato a questo workshop! | |
MALEDUBLOG
E blog sia!
In questo spazio scrivo della mia maleducata vita di laboratorio, di eventi, di corsi, di prodotti e di tutto ciò che amo
Categorie
Tutto
APPENDINI
BACCHETTE MAGICHE
CARILLON
CAVALLINI SU BASTONE
CHIUDIPACCO
COLLABORAZIONI
COMUNICAZIONI DI SERVIZIO
CONFEZIONI
| CONSIGLI |
CORSI E LABORATORI
ESPOSIZIONI
EVENTI
FERMAPORTA
FUORIPORTA
GINGILLI
I DOLORI DEL GIOVANE CRAFTER
ILLUSTRAZIONE
INFUSORI
LABORATORI PER ADULTI
LABORATORI PER BAMBINI
Libri Di Stoffa
Loghi
Magneti
MARIONETTE
Mostre Virtuali
MUG
ORECCHINI
OSPEDALE GIOCHI ROTTI
PORTAPIGIAMA
PRINCIPE RANOCCHIO
Prodotti
Progetto: LIVE SHOW
Progetto: OSPEDALE DEI PUPAZZI E DEI GIOCHI ROTTI
PUPAZZI
QUADERNI
QUADRI
SEDIE
SPILLE
Storie...
TAZZINE